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Sono raccolti gli asterischi, o brevi articoli, della rubrica dei "Colloqui con i lettori", tenuta, dopo Bontempelli e prima di Pasolini, da Salvatore Quasimodo su "Tempo" dal 1964 al 1968, anno della sua morte. L'attività giornalistica di Quasimodo, mancando edizioni integrali dei suoi scritti, è poco conosciuta: il volume si pone quindi come un primo contributo per una ricostruzione meno parziale dell'opera dello scrittore e dell'intellettuale, che in anni decisivi per l'evoluzione della cultura e della società, non solo italiana, fu testimone, non di secondo piano, di accadimenti epocali. Il dialogo di Quasimodo tocca le più svariate questioni: il movimento beat e i giovani, i modelli educativi e il problema della scuola, la contestazione studentesca e l'esigenza profonda di cambiamento, come anche la questione dell'emigrazione e il razzismo, il dibattito Nord-Sud, ecc. Non mancano, in una rubrica di "varia umanità" come i "Colloqui", le riflessioni su l'arte, il cinema, la poesia, il rapporto con i classici e la traduzione, nonché le considerazioni sul costume e l'attualità, la condizione della donna e della famiglia, fino ai rapporti intercorrenti tra la conquiste tecnico-scientifiche e la società ("il rapporto con la vita non deve essere la sensazione di un motore ma quella di una coscienza"), che postulano risposte nuove, ancora oggi inevase, alla dimensione etica dell'uomo. Introduzione di Giuseppe Rando.